Compravendite giù nel I quadrimestre 2023, pesa sempre più la classe energetica

Compravendite in calo e classe energetica che acquisisce un peso sempre maggiore sulla ricerca di immobili a uso residenziale. È questa la fotografia scattata dall’indagine Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare nel primo quadrimestre 2023. Le operazioni, nella migliore delle ipotesi, dovrebbero attestarsi sui livelli di fine 2022 (-2,1%), mentre cresce la domanda di case in affitto. Continuano a destare forti perplessità i tempi previsti per l’efficientamento energetico dello stock residenziale italiano.

Compravendite residenziali

Il dato delle compravendite immobiliari del mercato residenziale è in calo. “Dopo due anni di livelli record di scambi abitativi il mercato rifiata – commenta Santino Taverna, Presidente di Fimaa – il 46,1% dei nostri operatori, quindi praticamente uno su due, si attende un calo ancora più accentuato nel secondo quadrimestre dell’anno. I prezzi invece continueranno a crescere, nel secondo quadrimestre dovrebbero guadagnare un ulteriore 5,5%”.

Trend di compravendita

A calare sono state sia la domanda che l’offerta di immobili residenziali in vendita, o quantomeno si sono attestate agli stessi livelli del quadrimestre precedente. Ad aprile 2023 la quota di consumatori italiani intenzionati ad acquistare una abitazione, secondo l’Istat, risulta di poco superiore a quella rilevata a gennaio scorso, ma al di sotto delle quote che avevano caratterizzato il 2021 ed il primo semestre 2022.

Le compravendite di abitazioni nell’ultimo trimestre del 2022 sono calate maggiormente nei comuni non capoluogo (-2,6% e circa 3.800 abitazioni compravendute in meno rispetto al quarto trimestre del 2021), e subiscono una flessione più attenuata nei capoluoghi, (-0,9%, con circa 600 abitazioni compravendute in meno del quarto trimestre del 2021).  L’analisi delle variazioni tendenziali mensili evidenzia un calo più accentuato delle compravendite di alloggi nel mese di dicembre (-4,7%).

I prezzi delle case in vendita, invece, sono nella maggior parte dei casi stabili. “I fattori che spingono il mercato – prosegue Taverna – sono la richiesta di immobili in classe energetica elevata, le agevolazioni per i giovani, il mercato della locazione che traina anche l’investimento immobiliare, le abitazioni ristrutturate o recentemente efficientate. A frenare le transazioni, invece, per il 41,8% dei nostri operatori è soprattutto l’adeguamento alla classe energetica nei tempi stabiliti dalla Commissione Europea”.

La classe energetica, quanto influisce sulla ricerca di casa

L’Indagine evidenzia anche che c’è ancora una differenza marcata di sensibilità sulle classi energetiche degli immobili. Per gli acquirenti di tutta Italia è diventato un parametro importante. Al sud e nelle Isole c’è una buona percentuale che considera indifferente il parametro (43,1%, contro il 52,2% che lo valuta importante).

Chi vende invece ha un’opinione diversa, nella maggior parte dei casi ritiene questo parametro di scarso rilievo. Solo al Nord Italia c’è una maggiore sensibilità, anche se coloro che lo reputano importante risultano il 19,4%. In generale, nel 75% dei casi dell’indagine non traspare una diminuzione delle compravendite di immobili di classe energetica inferiore.

Mercato degli affitti

Per quanto riguarda gli affitti, infine, gli operatori Fimaa nel primo quadrimestre dell’anno hanno registrato un aumento della domanda e una diminuzione dell’offerta. I canoni sono nella maggior parte stabili o in aumento. Sull’andamento del prossimo quadrimestre, il 49,4% degli operatori prevede che il numero di contratti resterà inalterato, mentre il 33,6% ipotizza un incremento. Trend simile per quanto riguarda i canoni di locazione con il 60,9% degli operatori che prevede stabilità e un 38,3% che ne ipotizza la crescita.

Fonte: Idealista- Flavio Di Stefano

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